MATERNITÀ

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L’opera nasce per celebrare la gestazione della vita: un tema dal carattere universale, che nel corso della realizzazione della scultura ha assunto caratteristiche ancora più ampie.

Nelle eleganti forme di due cuori – di cui uno, “la madre”, grande, esterno e rovesciato, l’altro, “il figlio”, piccolo, interno e semicapovolto – si coglie una chiara analogia con l’uovo: una forma archetipica, rimandante ad un concetto primordiale di Creazione.

Anche il vuoto dei cuori non è casuale: è simbolo dell’anima, dello spirito che alberga in ogni essere creato.

Di alto livello qualitativo, la mano dello scultore decide di arrotondare e levigare le forme eccetto che nella parte interna del cuore più piccolo. La scelta di tagliare la pietra per creare uno spigolo vivo è dovuta alla volontà di esaltare il concetto annunziato dal piccolo cuoricino, nucleo della vita e dell’essere creato.

Anche in questo caso l’artista affida all’immagine scolpita, e alla figura del cuore, quel messaggio di esaltazione della semplicità, della verità e della “bellezza dell’animo” che costituisce la chiave di lettura di tutta la sua poetica.

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